Un’anziana signora originaria di Vicenza, ma residente a Caneva di Pordenone, Anna Maria Chiap, lascia un enorme patrimonio immobiliare 16 fabbricati e 56 terreni, per un valore totale di circa 40 milioni di euro al Patriarcato di Venezia.
Questo quanto dice il testamento della novantaduenne, scomparsa il 12 agosto scorso. La donna non aveva eredi, vedova da un po’ di anni, non aveva figli e il fratello che risedeva nel veronese è deceduto qualche anno fa. Ha così deciso di donare tutti i suoi averi alla chiesa.
Il patriarcato di Venezia è stato nominato “erede universale”, ma la donna ha voluto precisare nel testamento due punti importanti con una doppia clausola. I beni dovranno essere poi destinati ai poveri e i campi dovranno rimanere zona agricola, lavorati dai giovani in cerca di lavoro o con passione per l’agricoltura: “devono rimanere tali, cioè rimanere zona verde, e devono essere lavorati da giovani che hanno la passione per l’agricoltura”.
L’eredità immobiliare di Anna Maria Chiap è dislocata nelle provincie di Pordenone, Padova e Mantova e in quattro comuni. Cinque fabbricati e 19 terreni situati a Caneva, otto fabbricati e 209 terreni a Sacile, due fabbricati a Padova e un fabbricato e otto terreni a Volta Mantovana. È stato nominato come curatore Alessandro Dal Canton, il primario del Centro trasfusionale dell’ospedale civile di Conegliano, è stato lui ad aprire il testamento, ma sta ancora aspettando di ricevere una telefonata dal Patriarcato di Venezia. L’eredità non è stato ancora accettata.